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Del Gemelli. 333

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu{{padleft:359|3|0]]così pajono) in cui si recano le vivande, son picciole; non che quelle de’ manicaretti, che si framezzano, per istuzzicar l’appetito. Dopo prese quattro bricciole di quel tritume, che loro si mette avanti; dipongono i bastoncelli, e va in giro il bicchiere: perche il bere, non il mangiare è fra’ Cinesi la delizia de’ conviti. Per durar nondimeno bevendo alle volte sei, e più ore, sempre in buon senno, e in discorsi di sublime argomento; adoprano tazzette picciole quanto un guscio di noce: oltreche il sorbiscono tanto a poco a poco, che prima di votarne una, la si recano alle labbra quattro, e cinque volte; per lo costume, che hanno di non bere mai a un sol fiato, ma a sorso a sorso. Sia poi di Verno, o di State, bevono sempre caldissimo; e quindi credesi, che provenga, il non sapersi colà pure il nome di certe penosissime malattie, che tanto abbondano in Europa, e nascono da molti umori indigesti, e fiacchezza di stomaco: come altresì il godervisi una robusta sanità sino a’ 70. agli 80. ed anche a’ 100. anni; età, alla quale non pochi giungono. La lor bevanda si fa, ponendosi il riso macinato nell’acqua, la quale imbevuta di tal sostanza (come la birra, o cere-


visia     

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