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Del Gemelli. | 429 |
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Alla per fine, collo spargimento di tanto sangue, e crudeltà poste in opra, rimase il Tartaro, nel 1682. pacifico possessore di tutte le 15. Provincie di sì vasto Imperio; che per l’intestine discordie era stato da pochi brutali uomini tolto a una innumerabile, prudente, e politica nazione. Quindi Cam-hi, stabilità la pace, e volendo rivedere il natio suolo, e sepolcri de’ suoi maggiori; incammminossi verso la Tartaria Orientale, a 23. di Marzo, col Principe erede dichiarato, tre Regine, alcuni Nobili, e Minjstri de’ Tribiunali, e circa settanta mila soldati. Volle anche seco il P. Ferdinando Verbiest Gesuita Fiammengo.
Ritornò poi, con più grande apparato nella Tartaria Occidentale, nel 1683. ventesimo 2. anno del suo Imperio: nè condusse seco men di 70. mila soldati a cavallo; non volendo che l’ozio, e dilicatezza della Cina gli rendesse pigri; ma si accostumassero a’ disagi, ed esercizj di guerra, colle spesse caccie, e uccisioni di fiere. In cotal guisa, parte col terribile apparato delle sue armi, parte colla benignità, clemenza, liberalità, e conceder di Titoli, si rendette tributarie nella Tartaria 40. Provincie. In questo secondo viaggio volle seco il P. Filippo Grimaldi.
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