< Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

dibile la velocità con cui andavano i facchini senza posare, fuor che tre volte in una giornata di 30. miglia; facendo di trotto cinque miglia per ora, senza la delicatezza delle corregge, in vece di cui portan sopra il collo un duro legno a traverso, che taglia lor la carne; usano nondimeno alcuni un collaretto di cuojo, per ripararsi.

Il cammino era quasi una continua fiera per le tante mercatanzie, che trasportavansi da infiniti facchini, e per le sedie, che passavano; poiche in Cina dovendosi portar tutte le merci per fiumi, e non essendo comunicabili li due di Nanunyfù, e Nanganfù (che tirano il più gran commercio dell’Imperio) si conducono per terra 30. miglia; per lo qual trasporto le persone servono di bestie, caricandosi ben bene le spalle; potendo con verità dire, che in quella giornata ne incontrai più di 30. m.

Per dar da mangiare a tanta gente il cammino è una continua popolazione di Villaggi, e d’osterie, nelle quali desinano quei facchini per un grano della moneta di Napoli. La campagna (dove è coltivabile) è un campo di riso, che di tutti tempi matura, senza rimanervi


oziosa     

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu{{padleft:68|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.