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74 Firenze vecchia

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giuseppe Conti Firenze vecchia, Firenze 1899.djvu{{padleft:86|3|0]]degli eroi e dei sovrani, il nostro primo scopo si è quello di farvelo amare; basta a tal fine il solo farvelo conoscere, ed eseguir fedelmente le istruzioni che abbiano ricevute. Ma già i vostri sentimenti hanno prevenuto i nostri desiderii; voi venerate, ammirate ed amate con noi il suo nome augusto. Toscano! voi siete un popolo buono, virtuoso e fedele; l’Imperatore vi conosce e vi stima; abbandonatevi alla fiducia; tacciano omai le persone esagerate di ogni partito, e non nutrano alcuna speranza. Gli uomini dabbene, saggi ed imparziali si riuniscano qui, come nel resto della Francia; non abbiano che un solo spirito, ed un solo cuore; siano essi, ed insegnino a voi, ad essere degni figli di Napoleone!»

E così, anche questa volta i toscani la pensavano secondo i desiderii del grand’uomo. Dapprima, nel 1799, eran secondo lui repubblicani; e perciò mandò i francesi ad occupar la Toscana; quando poi cede questa alla Spagna, allora era ammirato dal loro attaccamento alla monarchia; e vi mandò il re d’Etruria: fatto poi imperatore mutò registro; e capi, a detta sua, che i toscani che erano «un popolo buono, virtuoso e fedele» volevano tornare alla Francia, per essere «adottati come figliuoli» dal «più grande degli eroi e dei sovrani.»

Queste continue cabale, finirono per stancare addirittura i toscani, i quali, per uscirne, non vedendo altro mezzo, domandarono a colui, che i preti francesi avevano portato alle stelle dicendolo l’inviato da Dio, che accordasse loro una corte residente in Firenze tanto per vedere che cosa avrebbero ottenuto. E siccome le sorprese non eran finite, così un decreto dell’Imperatore li contentò. Era predestinata a divenir sovrana la sua sorella Elisa, nata nel 1776, e fatta sposa nel 1797 al tenente di fanteria Felice Baciocchi, nobile còrso, il quale con quel matrimonio diventò colonnello di stianto, e fu felice di nome e di fatti.

Ma benché semplice tenente, il Baciocchi era noto per un giuocatore valoroso, forse più di quello che non lo fosse come soldato. Una volta diventato cognato di Napoleone, la strada

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