< Pagina:Giustizia (Mario Rapisardi).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

giustizia 21

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Giustizia (Mario Rapisardi).djvu{{padleft:29|3|0]]


In fetid’antro orrendo,
Su putridi giacigli
Il tozzo e il sonno a’ figli
20Come belva contendo;
Con la cenciosa amica
L’amor lurido mesco,
E a me fame e fatica
A te nemici cresco.

25Pulluleran da queste
Carni cadenti a brani
Vermi no, ma titani
Da le feroci teste;
E questo zolfo puro,
30Che per te cavo e spezzo,
Del tuo palagio impuro
Tergerà presto il lezzo.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.