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52 POESIE POLITICHE E SOCIALI

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LE MACCHINE

Han le macchine industri, onde la schiatta
  Dei vincitori il trono aureo circonda,
  Hanno un’anima anch’esse, una feconda
  4Anima, d’infinite anime fatta.

Sia ch’elettrico alato o vapor denso
  Le metalliche vene empia ed avvivi,
  Sì che anelanti, quali mostri vivi,
  8Affatichino al sole il corpo immenso,

Uno spirito umano, entro a’ feroci
  Visceri attorto, al cielo eromper tenta,
  E dalle ferree bocche ululi e voci
  12D’ira e di pianto a’ suoi tiranni avventa.

«Sempre dunque nell’ombra, in varie forme
  L’altrui materia a fecondar costretto,
  Sprecherò schiavo, anzi giumento abjetto,
  16La mia fatica e il mio martirio enorme?

Pur è mio quest’ingegno, è mia quest’alta
  Forza che terre e mari apre e discorre,
  E nella invan contesa aerea torre
  20L’error debella e i numi ultimi assalta!

Pur son opera mia gli ardui congegni,
  Ond’ha l’avida industria ed armi ed ale!
  E devo io da un Falaride immortale
  24Supplizio aver negl’inventati ordegni?

O monti avversi alle amistanze umane,
  O mostri sui gelosi istmi sedenti,

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