< Pagina:Gli elogi del porco.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

xi.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gli elogi del porco.djvu{{padleft:14|3|0]]

Lodò l’Orzata in voce, ed in iscritto
  Ippocrate; e Caton quel fier Romano,
  39Per un Cavolo sol sariasi fritto.

Diocle alla Rapa, e il Vate sovrumano
  Primo Cantor delle Trojane imprese
  42Fece a’ Topi, e a’ Ranocchj onor sovrano.

Era appresso di Fania un Crimen lese
  Biasmar l’Ortica, e della Innamorata
  45Il Passere a eternar Catullo prese.

E qual non fè ridevole frittata
  La Grecia allor, che in le celesti Volte
  48Pose di Bestie quella ria brigata?

E Granchio, e Pesci, e Capricorno, e in folte
  Giubbe ardente Leone, e Scorpio, e Toro,
  51Orse, e Monton con ampie corna avvolte.

Ai Tessali il Cavallo era un tesoro;
  Un Cane in Samo era il più dolce oggetto,
  54E un Asino in Arcadia era in decoro:

E Tu, mio caro Porco benedetto,
  Tu che devi passar per la maggiore,
  57Tu l’estremo sarai, sarai negletto?

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.