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Terge, e assoda le piaghe in foggia strana
  Liquido Lardo di sua feccia privo,
  165E del Vajuol le bollicelle appiana.

E’ ammolliente, annodin, risolutivo
  Suo grasso; e al nasal sangue, e a squinanzia,
  168E a rogna il fuo escremento è un sanativo.

Di lui parli la saggia Economia,
  E l’industre Mecanica ingegnosa,
  171Che in Terra, e in Mare il favor suo desia.

Tu che al nome di Porco schizzinosa
  Musa, t’aggrinzi, sentine una grossa,
  174Tu sai di Porco in testa a tutta josa;

Quando per farti più lisciata, e rossa
  T’affidi alla Toletta la mattina,
  177E t’emendi, e t’ajuti a tutta possa,

Dimmi, quel fusto onde il Topè strofina,
  E te lo assesta il Parrucchier d’Apollo,
  180Che imbianca poi di polve sopraffina;

E i ciondoli all’orecchio, e il vezzo al collo
  Quinci ti poni, e di Sussì, o Lillà
  183L’ampio Andrienne, e il Plettro ad armacollo,

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