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Porco immortal! Bestia per sin superha
  D’aver Tullio, e Marzial Panegiristi,
  312Con Giuvenal, lingua ad ognun sì acerba.

Di te più volte i Dei furono visti
  Far uso allor, che vollero vendette,
  315E aprir nel Mondo oscuri giorni, e tristi.

Arcadia il fa, che fu tanto alle strette,
  D’Erimanto lo sà la selva annosa,
  318Lo san di Meleagro le saette;

Quando la Dea Diana disdegnosa
  Contro Oeneo, che dispregiarla ardio,
  321Mosse un Cignal di forza spaventosa.

Al Popol d’Heraclea, già sacra al Dio
  Figlio di Giove, e dell’incauta Alcmena,
  324Il Coccodrillo era nefando, e rio.

Mostro, che ammorba l’infiorata, e amena
  Sponda del Nil, nato a tremendo orrore
  327Dell’Uom, di cui sempre la pancia ha piena;

E perchè il Porco il mobile megliore
  Era in Egitto onde ridurlo a morte,
  330Passava in lode, ed in comune onore.

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