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werther.
 


Tu conosci il mio Wahlheim: quivi sono per ora i miei Penati. Di là non ho che una mezz’ora di cammino per andare da Carlotta; e una volta presso di lei, sono felice — felice di tutta quanta la felicità che può esser data a un mortale.

Oh! s’io m’immaginava, nello scegliere Wahlheim a riposo delle mie passeggiate, ch’era luogo sì presso al cielo! Quante volte non ho io veduto, nelle mie peregrinazioni, il casino da caccia che oggi racchiude tutti i miei desidèri! veduto ora dal monte — ora dalla pianura di là dal fiume!

Oh mio Guglielmo! ho più volte ripensato a questa cosa dell’uomo che si chiama desiderio — brama affannosa di allargarsi, d’estendersi, di correre intorno, di far nuove scoperte. E all’altro istinto, ad un

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