< Pagina:Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
100
werther.
 


Avviene della lontananza quel che dell’avvenire. Un immenso vortice di vapori si leva davanti all’anima nostra, e i nostri occhi e le nostre sensazioni vi si tuffano dentro, e noi saremmo pronti, in quel momento, a sagrificare noi stessi, e dar tutta l’esistenza per la voluttà d’un solo sentimento generoso e sublime. Ma quando abbiamo toccato la meta, quando ciò ch’era lontano ci sta da presso — ah! ogni cosa torna quella di prima, ed eccoci un’altra volta nella nostra miseria, nella nostra inanità — e l’anima assetata vola sull’orme del fuggito piacere — e boccheggia!

Così il più irrequieto tra gli uomini vagabondi dalla patria riviene un giorno a’ suoi focolari, e trova nella sua capanna, al seno

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.