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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:127|3|0]]pormi di ripartire, ch’io ritornai in me stesso. — Oh amico, i suoi amorevoli rimproveri, per via, pel soverchio fervore ch’io metto in ogni cosa! l’ammonizione ch’io dovessi aver cura di me, perchè certamente ne soccomberei un giorno!

No, angelo mio; la vita ora m’è cara per te.


6 luglio.

Ella è ancora al letto della sua morente amica: sempre la stessa, sempre la soave creatura che, presente ogni dove, allevia i patimenti altrui e fa felice ogni essere intorno a sè. Ella usciva iersera a passeggiare con la Maria e la piccola Amalia: io lo sapeva, e andai loro incontro: si continuò la passeggiata insieme. Dopo un’ora e mezzo di cammino, mentre ce ne tornavamo

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