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werther. 149

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:155|3|0]]dal ginepraio. Certo è... Ah, Guglielmo! e non è a dire ch’io non abbia, anch’io, i miei momenti di coraggio, in cui mi pare che sarei pronto a balzare in piedi e a ricingermi i lombi. — Ma dove andare mio Dio? — Dove?


La sera.

M’è caduto tra mani il giornale che da qualche tempo ho smesso. Come io sono andato, passo passo, a urtare pensatamente nella parete! Come ho veduto sempre limpidamente il mio stato — e ho nonostante operato da fanciullo! E veggo limpido anch’oggi — e non v’è apparenza di emendamento.


10 agosto.

S’io non fossi uno stolto, potrei vivere la più beata vita che mai si

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