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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:177|3|0]]della sua perdita, non vivono per lei: ella si sente sola, ella è abbandonata! Cieca d’angoscia, con lo sprone ai fianchi della sua orribile sciagura, ella si precipita dall’alto per cercare nel silenzio la fine dello strazio interno. — Eccoti, Alberto, la miseranda storia di molti esseri umani! E or mi dirai se questa non è vera infermità. La natura non trova egresso fuori di quel labirinto di forze aggrovigliate e contradittorie — e la creatura di Dio soccombe.»
«Guai a colui che può esclamare in faccia a tanta sventura: Ella era pazza! Perchè non attendere dal tempo la sua consolazione? la disperazione avrebbe dato luogo a sensi più pacati: forse che un altro non avrebbe