Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
172 | werther. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:178|3|0]]pututo farla felice? — Gli è come se taluno dicesse: Quel pazzo è morto di febbre! S’egli aspettava, le forze gli sarebbero rifiorite, l’acrezza degli umori avria cessato, il tumulto del sangue si saria sedato: egli oggi avrebbe vita e salute.»
Alberto, al quale il paragone non voleva parere assolutamente calzante, tentò ancora qualche obiezione; tra l’altre, questa, ch’io infine aveva prodotto l’esempio di una ragazza di corto intendimento, ma che un uomo di proposito, penetrando nel midollo delle cose, non potea mai essere scusato se la imitava. — «Amico — io gli gridai, alla mia volta, per finirla — l’uomo è uomo, e quel po’ di senno ch’egli possiede non basta a scamparlo dall’insania delle passio-