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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:205|3|0]]ho amati: se tu potessi mirare la nostra concordia, o santa donna, renderesti grazie a quel Dio, che supplicavi con amaro pianto per la prosperità de’ tuoi diletti!»

Così ella parlava, o Guglielmo; ma chi può ripetere ciò ch’ella disse? La morta lettera mal può rendere immagine di questo celeste fiore del pensiero! Alberto la interruppe: «Per l’amor di Dio, mia buona Carlotta, questi pensieri vi commuovono troppo: cessate!» — Ed ella: «O Alberto, io so che tu non puoi dimenticare le sere, allorchè noi sedevamo insieme al tavolino, quando mio padre era partito, e i ragazzini s’erano coricati. Tu avevi sovente qualche buon libro, e nondimeno non ti riusciva quasi

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