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werther.
5 maggio.
Parto domani, e poichè il mio luogo natale non è discosto che sei leghe di qui, ho in animo d’andare a visitarlo, e spirar l’aria de’ vecchi giorni, trascorsi in felicissimi sogni. Entrerò per la porta, da cui siamo usciti in carrozza, mia madre ed io, allorchè, dopo la morte di mio padre, ella abbandonò que’ dolci luoghi, pieni di domestiche reminiscenze, per chiudersi in città. — Addio, Guglielmo: più tardi, le notizie del mio pellegrinaggio.
9 maggio.
Ho compiuto il mio romeaggio verso la patria con tutta la devozione d’un pellegrino, e ho provato un senso ignoto di dolcezza,
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