< Pagina:Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
266 werther.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:272|3|0]]le cose intorno a me, e dentro di me, volgono anch’esse alla loro moribonda stagione. Le foglie del mio cuore ingialliscono: quelle degli alberi son già cadute.

Non t’ho scritto d’un famiglio, al mio primo arrivare in questi luoghi? Chiesi recentemente di lui, a Wahlheim: mi si rispose ch’era stato cacciato dal servizio, e nessuno voleva udirsi parlare di lui. Ieri, l’incontrai per caso, mentr’egli s’incamminava ad un altro de’ vicini villaggi. L’apostrofai, e mi narrò la sua storia, che mi commosse come certo non potrei dirti: e or ora capirai perchè.

Ma a che tutto ciò? perchè non seppellisco io, dentro me stesso, quel che mi contrista o m’angoscia? perchè funestarne anche gli amici? Ah! è destino oggimai che tu non

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.