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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:274|3|0]]tutte le fibre che più non sapea quel che operasse, o si dicesse, e s’ei vivea propriamente de’ suoi sensi. Non potea più prender cibo, nè bevanda, nè coricarsi, colla speranza di dormire! sentiva un gruppo alle fauci, che gli affannava il respiro: dimenticava gli ordini avuti: correva ad eseguir commissioni che nessuno gli avea date: parea posseduto, insomma, da un tristo demone. Infine, un giorno ch’ei la sapeva nelle camere di sopra, l’avea seguita, come se un’occulta forza lo avesse sospinto verso di lei; e poichè ella s’era rimasta sorda ad ogni sua preghiera, la truce idea gli era balenata nella mente di farla sua colla forza. Protestò che le sue intenzioni verso di lei erano state purissime sempre, e come nulla egli avrebbe più caldamente desi-

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