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werther. 297

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:303|3|0]]riva. E tutta questa imponente maestà di cose mi giace irrigidita dinanzi, non altrimenti che le mute immagini dipinte sur un vassoio! I colori, le armonie, le fragranze della natura non inviano più all’anima mia un solo alito di letizia: io mi sto al cospetto del Creatore come un pozzo essiccato, come il secchio che versa profusamente l’acqua dalle scommesse doghe. Quante volte non mi sono io prosteso sul suolo, e ho pregato Iddio che m’accordasse il refrigerio del pianto, siccome l’agricoltore invoca la pioggia, allorchè il cielo gli sta sopra ferreamente immoto, e la terra inaridita par che protenda, fendendosi, le labbra!

Ma, ohimè! Iddio non manda la pioggia e il sole seconde le nostre importune preghiere: e quei

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