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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:33|3|0]]non sono stato mai tanto pittore come oggi appunto! Quando dal grembo della valle si sprigionano i vapori, e il sole, già alto sull’orizzonte, si stende sovra la fitta oscurità del mio bosco, senza penetrarne le frondi, e qualche raggio appena si svia fin dentro nell’interno sacrario, ed io mi giaccio prosteso lungo il margine del rivo, e scerno più presso alla terra le migliaia d’erbe d’ogni forma; quand’io odo tra gli steli il vagito di tutto un picciolo mondo di moscerini e d’insetti, e in mezzo a questo fervore d’opere e di cose m’avveggo dell’arcana presenza dell’Onnipotente, che ci procreava a immagine sua, sento trascorrermi sul capo l’alito di quel Dio di bontà che regge i nostri passi e ci sostenta in mezzo a perenni delizie; — o

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