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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:334|3|0]]incerscioso, infelice — e quanto più infelice, tanto più ingiusto con chi l’appressava. Così, almeno, affermarono gli amici d’Alberto, i quali vorrebbero che Werther non sapesse apprezzare la condotta d’un uomo quieto e dabbene, che essendo venuto in possesso d’una fortuna, a cui da lungo tempo agognava, intendea di serbarla illibata anche per l’avvenire; laddove egli, sperperando di giorno in giorno il suo patrimonio, non facea che apparecchiarsi una volontaria inopia, un tramonto oscurato da patimenti. Alberto — proseguono essi — non s’era potuto mutare in sì breve tempo verso l’amico: egli era sempre quel desso, che Werther avea conosciuto in sulle prime, ch’egli avea stimato ed onorato tanto! Egli ama-

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