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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:373|3|0]]vallo, uscì per recarsi dal sindaco, ch’ei non trovò in casa. E allora prese a passeggiare impensierito nel giardino, e parve accumulare in sè stesso tutta la fosca malinconia delle andate memorie.
I ragazzi non lo lasciarono lungamente in pace: cominciarono a corrergli dietro, gli furono intorno, gli dissero che quando fosse passato domani, e poi un altro domani, e un altro giorno ancora, essi avrebbero ricevuto le strenne dalla Carlotta, e intanto diceano mirabilia di ciò che la loro immaginazione s’aspettava. — «Domani — ripetè Werther, quasi macchinalmente, — poi un altro domani e un altro giorno ancora!» — e li baciò affettuosamente tutti, e già s’accingeva ad andarsene, allorchè il minore d’essi