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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:397|3|0]]era forte l’arco tuo, o Arindal; la tua lancia correva celere sui campi, il tuo sguardo era nebbia aleggiante sull’onda, il tuo scudo una nuvola di fuoco in mezzo alla bufera. Armar, inclito in guerra, venne e ricercò l’amore di Daura; la fanciulla non titubò lungamente. Belle erano le speranze degli amici.
Erath, prole d’Odgallo, rodeasi d’ira, però che suo fratello periva per la mano d’Armar. Ei venne nelle spoglie d’un figlio del mare. La sua navicella era leggiadra sull’onde, canuti per l’età i suoi capelli, austero e calmo l’aspetto. «O la più bella tra le fanciulle — diss’egli — figlia vezzosa d’Arminio, una roccia, non discosta, sulla marina, porta un albero nel suo fianco; par vermiglio da lungi il suo frutto: quivi Armar sta