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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:398|3|0]]attendendo la sua Daura. Ecco, io vengo a condurre l’amor suo attraverso i flutti.»

Ed ella s’avviò e andò chiamando Armar; ma nessuno rispose, se non la voce delle rupi. Armar! Armar, mio diletto! perchè mi dài quest’angoscia? Odi, o figlio d’Arnath, odi la tua Daura che ti chiama!

Erath, il traditore, fuggì, ghignando, a terra. Ella alzò la sua voce, chiamò il padre e il fratello: «Arindal! Arminio! Nessuno che venga a salvare la vostra Daura?»

La voce di Daura traversò il mare. Arindal, il figlio mio, calava dal poggio, feroce nella preda della cacce: i suoi dardi mandavano un cupo tintinno a’ suoi fianchi, l’arco avea tra le mani, cinque segugi dal pelo bigio erano intorno a lui.

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