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werther.
Il ragazzo tornò intanto a Werther colle pistole: ei se le recò nelle mani, e allorquando udì che Carlotta gliel’avea consegnate ella stessa, sfolgorò d’un’estasi di gioia. Si fe’ portare qualche poco di pane e del vino, disse al ragazzo che andasse a cena, si assise e cominciò a scrivere.
Sono passate per le tue mani, tu n’hai scossa la polve: io le bacio mille volte, poichè tu le hai toccate. E tu, o Spirito dei Cieli, tu favorisci adunque il mio disegno. Oh, Carlotta, e quest’arme mi viene da te! da quelle mani, da cui l’anima mia anelava accogliere la morte — e ora l’accoglie. Ho interrogato minutamente il servo: tu eri tutta in un tremito, allorchè le porgevi: ma non un addio! — Ohi-
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