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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:433|3|0]]Alberto. Carlotta udì il rumore del campanello, e si strinse tutta in un brivido. Svegliò il marito, e s’alzarono entrambi: il ragazzo comunicò, singhiozzando e balbettando, la nuova, e Carlotta cadde in deliquio ai piedi d’Alberto.

Allorchè il medico fu presso all’infelice, lo trovò sul suolo, senza speranza di vita. Il polso gli battea tuttavia, ma le membra erano già tutte irrigidite. Ei s’era sparato il colpo al di sopra dell’occhio destro: il cervello versavasi dalla piaga. Si provò ad aprirgli la vena — il sangue scorreva — egli respirava ancora.

Dal sangue, che scorgevasi sulla seggiola, era agevole argomentare com’egli avesse scaricato l’arme, stando seduto alla scrivania; ch’era poscia stramazzato,

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