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ma non forse inutile. | 437 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:443|3|0]]il loro ragnatelo d’intorno al suo cadavere, nell’eterno oblìo del sepolcro. Adelchi, natura meno fantastica, ma più religiosa (inscientemente religiosa, sto per dire) ritorna all’esistenza per un sentimento di vergogna, e, in uno, di dovere. — Ecco il progresso, ecco il vantaggio morale, che qui il nostro poeta ha sul poeta britannico: ravvisare la colpabilità d’un atto — e ritrarsene, per un’idea netta, indiscutibile; positiva come una legge, rigorosa com’essa, com’essa ineluttabile.
Si direbbe che, scrivendo quel monologo, Manzoni corresse col pensiero ad un cospicuo esempio de’ suoi giorni — all’esempio, fornito colle parole e cogli atti dal primo Napoleone. È noto com’egli — codesto Napoleone — pronunciasse una delle più virili sentenze intorno all’azione del suicidio, che s’erano fino allora dette su questo subietto, pietoso insieme e d’un altissimo senso morale.