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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu{{padleft:75|3|0]]versai il cortile, salii le scale, ed eccoti, nell’aprir l’uscio, affacciarsi a’ miei sguardi uno degli spettacoli più seducenti ch’io m’abbia mai scòrti in vita mia. Ero nell’anticamera: sei fanciulletti, dai due agli undici anni, s’affaccendavano intorno ad una giovinetta di bella persona e di mezzana statura, che vestiva un abito bianco, semplicissimo con un nastro di color rosso pallido, al braccio e sul petto. Aveva tra le mani un pan bigio, e andava distribuendone in giro le fette a quei piccini, ognuno in ragione dell’età sua e dell’appetito, e v’era tanta grazia in quel porgere della giovinetta, ch’era un incanto. Intanto ciascuno de’ ragazzi strillava, alla sua volta, il suo Grazie! con tutta l’espressione della natura, dopo essere stato lungamente colle