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werther.
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Attribuisco a siffatti motivi le strane facce ch’io vidi fare, in quest’occasione, da parecchie donne. La più prudente andò a sedere in un angolo colle spalle rivolte alla finestra, turandosi entrambe le orecchie. Un’altra s’inginocchiò dinanzi a quella prima, e si nascose il capo nel di lei grembo. Una terza venne insinuandosi fra le due, e s’aggrappò, piangendo dirottamente, al collo della sorella. Alcune meditavano d’andarsene; altre, che sapevano ancor meno quello che si facessero, non avevano serbato tanta forza d’animo da opporsi alle frascherie de’ nostri giovani storditi, intentissimi, a quanto sembrava, a raccogliere sulle labbra delle belle tremanti le affannose preghiere ch’esse indirizzavano al cielo. Taluni fra gl’in-

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