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184 ATTO TERZO

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Pantalone. Adesso ti me domandi perdon? Va pur dove el ciel te destina; meggio fin no podeva far un bulo della to sorte. (Mingone torna)

Mingone. Signore, la padrona se ne torna a casa, e siccome spunta l’alba del giorno, a momenti partirà per Napoli, se V. S. si contenta.

Ottavio. Dille che si trattenga, che non si lasci vincere dell’impazienza, che avrò io il contento di accompagnarla nel viaggio. (Mingone via) (Conosco il motivo della sua intolleranza). (da sè) Orsù, andiamo, che l’ora si fa assai tarda. Sposi, siete alfin consolati: Conte, voi sarete felice. Povero signor Pantalone, voi mi fate pietà; e voi, signor Lelio, imputate a voi stesso il vostro destino. Gran casi, grandi accidenti accaduti sono in un giorno e in una notte! Nell’ore dell’ozio di tali avvenimenti vo’ formare un romanzo, dal quale un giorno potrà cavarsi una qualche buona commedia.

Fine della Commedia.


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