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LE DONNE CURIOSE 345

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Corallina. Fidatevi di me.

Beatrice. Ti aspetto in questo vicolo. (si ritira)

Corallina. (Ho del coraggio, ma tremo un poco). (da sè)

SCENA XVIII.

Pantalone e dette.

Pantalone. (Una donna colle chiave? la voleva andar drento? Coss’è sta cossa? Chi èlo el poco de bon, che colle donne vol ruvinar la nostra povera compagnia! Vedo uno là: che el sia dei nostri? (osservando Corallina)

Corallina. (Mi pare quello che chiamano Pantalone). (da sè)

Pantalone. Amicizia. (forte verso Corallina)

Corallina. (Che dice d’amicizia?) (da sè, non rilevando il gergo)

Pantalone. (O che nol ghe sente, o che nol xe della compagma). (da sè) Amicizia. (s’accosta a Corallina, ripetendo il termine)

Corallina. Sì signore. (alterando la voce)

Pantalone. (Nol xe della conversazion. Ma cossa falo in sti contorni?) (da sè)

Corallina. (Non vorrei essere scoperta). (da sè)

Pantalone. Cossa fala qua, patron? Aspettela qualchedun? (a Corallina)

Corallina. Aspetto un amico.

Pantalone. L’aspetta un amico? (fa il falsetto, imitando la voce di Corallina) (O che l’è un musico, o che l’è una donna). (da sè)

Corallina. (È meglio ch’io me ne vada). (da sè)

Pantalone. (Vôi veder cossa xe sto negozio). (da sè) La diga, patron, chi aspettela?

Corallina. Niente, signore, la riverisco. (vuol partire)

Pantalone. Xela fursi anca ela uno de quei della compagnia de sti galantomeni?

Corallina. Sì signore.

Pantalone. Mo perchè donca, co ghe digo amicizia, no me rispondela amicizia?

Corallina. Ah sì, non vi avevo inteso. Amicizia.

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