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L'AMANTE DI SÈ MEDESIMO 455

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ATTO SECONDO.

SCENA PRIMA.

Sala.

La Marchesa Ippolita.

Non so che cosa m’abbia. Non so che cosa sia.

Mi par questa mattina d’aver melanconia.
Son vedova, son ricca, chi sta meglio di me?
Eppur, per istar bene, mi manca un non so che.
Oh, siamo le gran pazze noi altre sciagurate!
Ci pare una gran cosa quell’esser maritate.
Alfine una fanciulla più di così non sa,
Sagrifica alla cieca la propria libertà.
Ma io, che ci son stata tre anni per disgrazia,
D’una catena simile dovrei esserne sazia.
Eppure mi circondano certi pensieri strani,

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