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LO SPIRITO DI CONTRADIZIONE 149

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ATTO TERZO.

SCENA PRIMA.

La Signora Dorotea ed il Conte Alessandro.

Dorotea. Tant’è, conte Alessandro; finor fui sofferente,

Finora in questa casa trattai placidamente.
Ma la dolcezza è inutile, e chiaramente io veggio
Che il simular i torti con questa gente è peggio.
Infin i servitori mi perdono il rispetto;
Quando di me si tratta, fan tutto per dispetto.
E se al signor Ferrante le mie doglianze io porto,
Darà ragione ai servi, e mi dirà che ho torto.
Conte. Chi è mai quell’insensato, chi è mai quell’uom da niente
Che a voi non dia ragione, sì saggia e sì prudente?
Seppi l’impertinenza che i servidori han fatto,
Non devonsi i ribaldi soffrire a verun patto.

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