< Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XV.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
IL PADRE PER AMORE | 23 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XV.djvu{{padleft:31|3|0]]
ATTO PRIMO.
SCENA PRIMA.
Camera in casa di don Fernando.
Il Cavaliere Ansaldo e Fabrizio cameriere.
Cavaliere. Fabrizio, a dirti il vero, non so quel ch’io mi faccia;
S’io rechi questo foglio, s’io il celi, o s’io lo straccia.
Tu sai la mia passione, tu vedi il mio periglio.
Vuò, prima di risolvere, sentire il tuo consiglio.
Fabrizio. Caro signor padrone, dissimular non voglio.
È stato un gran disordine aprir codesto foglio.
Vostra zia, poverina, prima della sua morte
Vi prega quel viglietto portare a suo consorte.
Le date la parola, da cavalier qual siete,
E poi, contro la fede, l’aprite e lo leggete?
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.