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LA DONNA DI GOVERNO 435

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ATTO QUINTO.

SCENA PRIMA.

Appartamento delle due sorelle.

Giuseppina e Dorotea.

Giuseppina. Venite pur, signora, già il vecchio è uscito fuore.

Possiam liberamente parlar senza timore.
Dorotea. Timor di che? si provi. Ora son io venuta
Di fare un precipizio disposta e risoluta.
Può darsi un can più perfido, un can più furibondo?
Una bestia compagna non ho veduta al mondo.
Cacciarvi in un ritiro? chiudervi con violenza?
Un zio colla nipote usar tal prepotenza?
E per chi, maladetto? per chi? Per una serva,
Per una femminaccia ridicola, proterva.

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