< Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1913, XVI.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

IL RICCO INSIDIATO 83

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Goldoni - Opere complete, Venezia 1913, XVI.djvu{{padleft:89|3|0]]

ATTO QUINTO.

SCENA PRIMA.

Il Conte Orazio, un Notaro, due Testimoni.

Conte. Presto, signor notaro, coi testimoni entrate.

Quel che abbiamo fissato, ad eseguire andate.
E, se vi chiede alcuno chi siete e chi vi manda,
Dite: un esecutore son io di chi comanda.
Poscia ritroverete alcun bene adattato
A fare il personaggio che abbiam già concertato.
Il fin del mio disegno non è che onesto e buono:
Son cavalier d’onore, e galantuomo io sono.
Notaro. Tutto farò, signore, senza riguardo alcuno.
Io faccio il mio dovere, non parlo con nessuno.
(parte con i testimoni)

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.