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LA SCOZZESE 203

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Friport. Ed io sarei pronto a soccorrerla di buon cuore, di buona voglia, senza malizia.

Fabrizio. Aspettate, che voglio provarmi.

Friport. Che il cioccolato sia pronto.

Fabrizio. Sì, signore: dirò che ne portin due tazze. Lasciate prima ch’io veda, se vuol venire. (batte alla camera, gli aprono, ed entra)

SCENA IV.

Friport.

S’è tutto vero, merita che le si faccia del bene. Vediamo, se vi è qualche cosa che m’interessi. (osservando i foglietti) Di Cadice si attendono quanto prima i galeoni di Spagna. Felici quelli che si trovano al loro arrivo! Sarebbe bene ch’io andassi in Cadice ad aspettarli.

SCENA V.

Lindana, Marianna, Fabrizio ed il suddetto.

Fabrizio. Signore, ecco qui la giovane forestiera, che persuasa da me del vostro carattere, vi usa una distinzione non praticata con altri. (a Friport)

Friport. (Si leva un poco il cappello, e seguita a leggere la gazzetta.)

Lindana. (Quest’uomo, che ora vien dall’America, potrebbe darmi qualche relazione per me avvantaggiosa).

Friport. Perchè non sedete? (a Lindana)

Lindana. Vi veggio occupato; non vorrei disturbarvi.

Friport. Leggo i foglietti. L’articolo dell’Indie m’interessa infinitamente.

Lindana. (Ah! il mio cuore n’è interessato forse più di nessuno).

Friport. Venite qua; sedete presso di me; prenderemo il cioccolato insieme.

Lindana. Vi ringrazio; non ne prendo mai.

Fabrizio. (È sempre eguale, sempre modesta e riservatissima). (piano a Friport)

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