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76 ATTO TERZO

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Filippo. (Povero me! Sono più che mai imbarazzato).

Fulgenzio. E badate bene, che il signor Guglielmo non si trovi più in compagnia di vostra figliuola.

Filippo. Se Giacinta non trova ella qualche ragione, io non la trovo sicuro).

Fulgenzio. Parlate con vostra figlia, ch’io intanto andrò a ritrovare il signor Leonardo.

Filippo. Benissimo.... Bisognerà vedere....

Fulgenzio. Vi è qualche difficoltà?

Filippo. Niente, niente.

Fulgenzio. A buon rivederci dunque. Or ora sono da voi. (in atto di partire)

SCENA XI.

Guglielmo e detti.

Guglielmo. Signore, le vent’una sono poco lontane. Se comandate, anderò io a sollecitare i cavalli.

Fulgenzio. Cosa vedo? Guglielmo?

Filippo. (Che tu sia maladetto). No, no, non importa; non si partirà più così presto. Ho qualche cosa da fare.... (Non so nemmeno quel che mi dica).

Fulgenzio. Si va in campagna, signor Guglielmo?

Guglielmo. Per obbedirla.

Filippo. (Io non ho coraggio di dirgli niente).

Fulgenzio. E con chi va in campagna, se è lecito?

Guglielmo. Col signor Filippo.

Fulgenzio. In carrozza con lui?

Guglielmo. Per l’appunto.

Fulgenzio. E colla signora Giacinta?

Guglielmo. Sì, signore.

Fulgenzio. (Buono!)

Filippo. O via, andate a sollecitare i cavalli. (a Guglielmo)

Guglielmo. Ma se dite che vi è tempo.

Filippo. No, no, andate, andate.

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