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RINALDO DI MONT'ALBANO 381

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Florante. Infelice Rinaldo! Oh quanto mai

Duolmi il vostro destino.
Rinaldo.   Risparmiate
Questa inutil pietà.
Florante.   So che per voi
Inutile è ciascun; che l’innocenza
È una bella difesa; pur talvolta
L’innocenza è tradita. Io vi prometto
Nel Consiglio di guerra il mio favore.
Rinaldo. Siete voi pur del gran Consiglio?
Florante.   In grazia
Della regia clemenza.
Rinaldo.   E qual è il grado,
Che vi porge l’accesso?
Florante.   Io son di Francia
Duca Pari creato; io custodisco
La cornetta real.
Rinaldo.   Povera insegna!
Florante. Strano forse vi sembra?
Rinaldo.   E non è strano,
Che ingiustamente opri la sorte?
Florante.   Al certo
Ingiustissima fu, qualor l’invitto
Signor di Mont’Albano, il gran Rinaldo
Cotanto oppresse, e sollevò sovra esso
Gano e Fiorante. I! vostro eroico cuore
Faccia uno sforzo, e tolleri con pace
Quest’ingiuria del fato.
Rinaldo.   Sì, costante
Soffrirò mie sventure; il mio coraggio
Apprendete voi pur: d’esempio forse
Saravvi un dì; ma non avrete in petto
Bastante cor per imitarlo.
Florante.   E pure
Degli antichi Romani affatto spenta

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