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BELISARIO 87

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Serbarlo ad uso di vendetta. Ah! ch’ella

Pur troppo di quel foglio ordì il più fiero
Barbaro tradimento. A lei sostenne,
Che diretto ei l’avea...
Giustiniano.   Non più; spietata,
Barbara Teodora, ora comprendo
Le insidie tue. Narsete, a te consegno
Questa donna infelice. Ah! troppo tardi
Parlasti, Antonia: il colpo è già caduto.
Più rimedio non v’è; già Belisario...
Antonia. Belisario che fa?
Giustiniano.   Privo è degli occhi.
Antonia. Ahimè! Chi mi soccorre? Aita, oh dei!
Già vengo meno. Ahi Belisario! Ahi fato! (sviene
Giustiniano. Deh! soccorri, Narsete, all’infelice,
Ch’io già farlo non posso. Ecco svelato
Il grand’arcano; ecco scoperto il reo.
Ah Teodora, spergiura, empia, inumana,
Se ingannato da te fui crudo altrui,
Sarò teco crudel, per esser giusto. (parte

SCENA III.

Narsete ed Antonia.

Narsete. Apri le luci.

Antonia.   Ohimè! dove son io?
Giustiniano fu qui?
Narsete.   Vi fu poc’anzi.
Antonia. Parlò di Belisario?
Narsete.   Sì, parlonne.
Antonia. Che disse del mio ben?
Narsete.   Non l’intendesti?
Perchè vuoi ch’io ripeta il tuo cordoglio?
Antonia. Dimmelo per pietade.

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