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LA SPOSA PERSIANA 191

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Machmut. Non minacciate, Osmano, che alle minaccie avvezzo

Machmut non è mai stato; v’amo, vi stimo, e apprezzo.
Calmi di vostra figlia mirar contento il cuore.
Lo merta sua virtude, lo merta il suo dolore.
Tutto farò per lei contro mio figlio istesso;
D’Ircana, o viva o estinta, voi avrete il possesso.
Ma vel ridico in pace, l’amico rispettate.
Quando parlate meco, Osman, non minacciate, parte
Osmano. Basta che tu m’inganni, o che il tuo figlio indegno
Provochi, temerario, il mio fuoco, il mio sdegno:
Fatima non fia sempre vostra difesa e scudo,
Ne tratterrà il mio ferro tenero petto ignudo.
Da questo brando mio, che unqua sofferse un torto,
Qual si sia l’offensore, cadrà svenato e morto.
E s’io morir dovessi per vendicarmi ancora,
Salva la gloria mia, salvo l’onor, si mora. parte


Fine dell’Atto Quarto.

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