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314 ATTO QUINTO

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D’Aza non fa la sposa che gelosia risenta.

E pur li amo ambidue, e pur li amava in prima.
Cambiò loco l’amore, loco cambiò la stima.
Quel che serbava ad uno, ora conservo a quello;
Aza mi par più degno, e Deterville più bello.
Questa in me producendo metamorfosi strana,
Il cuor faftitto europeo di donna Peruviana,
Prendo le nuove leggi: confesso il vero Nume.
Serberò sol nell’alma questo natio costume
Di dir in faccia a tutti con innocenza il vero.
Di non celar col viso gli arcani del pensiero.
E d’essere mai sempre grata col cuor m’impegno,
A chi vorrà d’amore dar colle mani un segno.
(al Popolo


Fine della Commedia.


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