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IRCANA IN JULFA 361

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ATTO TERZO.

SCENA PRIMA.

Giardino in casa di Demetrio con boschetto intrecciato d’alberi.

Ircana sola.

Vado, non so in qual parte. M’aggiro, e non so dove.

Per me tutti gli alberghi, tutte le vie son nuove.
Questo giardino i’ credo, che a Demetrio appartenga.
Vo’ respirar quest’aure sola, pria ch’altri venga.
Sfogar vorrei col pianto il mio dolore estremo;
Ma piangere non so; quando mi dolgo, io fremo.
Suol essere comune al sesso nostro il pianto;
Son lacrime di donna sfogo, sollievo, incanto.
Ma a me, perisca il mondo tra fiamme e tra faville,
Non mi vedran di pianto bagnar le mie pupille.

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