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IRCANA IN JULFA 377

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SCENA III.

Bulganzar ed un Nero a lui simile con varie vesti Persiane a uso di donna, ed un cassettino; e detti.

Bulganzar. Eccomi di ritorno... Oh Ircana fortunata,

Mi consolo che siete femmina ritornata.
Ircana.   Tamas dov’è?
Bulganzar. Meschino, a sospirar per voi.
Ircana. Nella città?
Bulganzar.   In un bosco...
Demetrio.   Parla meco, che vuoi?
Bulganzar. Vengo con queste spoglie, e queste gioje unite,
Che furono ad Ircana da Curcuma rapite...
Ircana. Che di colei ne avvenne?
Bulganzar.   Saran due ore e più,
Che la vecchia impiccata fe’ il viaggio a Belzebù.
Ircana. Giusta penna a’ suoi falli.
Demetrio.   Or chi ti manda qui?
Bulganzar. Di Tamas un amico. Il conoscete? Ali. (ad Ircana
Ircana. Tamas venir ti vide?
Bulganzar.   Ora no.
Demetrio.   Quelle spoglie
A che da Alì si mandano di Demetrio alle soglie?
Bulganzar. Da questo chiuso foglio resterete informato.
Demetrio. Recalo alle mie mani.
Bulganzar.   Ad Ircana è inviato.
Demetrio. Leggilo.
Ircana.   Ha in esso Tamas aggiunti i sensi suoi?
Bulganzar. Tamas non l’ha veduto.
Ircana.   Signor, leggete voi.
(a Demetrio
Demetrio. Leggerò. (apre il foglio
Ircana.   Non ritorna Tamas alla consorte? (a Bulganzar
Bulganzar. Povera disgraziata! Par l’effigie di morte.

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