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ATTO QUINTO.

SCENA PRIMA.

Stanze in casa di Machmut con vari sofà all’intorno.

Machmut solo.

E da colei che solo da mia pietà si regge,
Dalla superba Ircana prender dovrò la legge?
Non basta alla spietata sposo che la consola,
Suocero che l’accoglie; vuoisi veder lei sola?
Tamas, che tanto l’ama, Tamas, che sol per lei
Soffrì co’ suoi rimorsi l’orror de’ sdegni miei,
No, non sarà sì poco riconoscente e onesto,
Di contentar l’ingrata a mio dispetto in questo.
Vidi il suo turbamento al genitore in faccia:
Cuore non ha di farmi l’orribile minaccia.

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