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126 la marfisa bizzarra

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  Angelin dí Baiona era un cristiano
dal vaiol roso, piccioletto e brutto,
ch’iva girando con l’occhiale in mano,
esaminando femmine per tutto;
e con un modo sprezzante e villano
dicea: — Quella ha il sen vizzo, quella asciutto;
e sono vecchie tutte, al mio giudizio:
potean starsene in casa a dir l’uffizio. —
108
  Parea quell’Angelin turco di razza.
— Quando una donna passa i ventidue
— diceva a’ paladin, — perdio ch ’è pazza
a porre a mostra le fattezze sue;
e dovria ritirarsi dalla piazza,
ch’ella recer mi fa, pel mio Gesue! —
E non si ricordava, quel Baiona,
ch’era vecchiotto ed orrida persona.
109
  Ricciardetto avea seco. Apprezzato era
questo tra le persone spiritose.
Nelle virtú sue molte una n’ha vera;
nessuno in quella a vincerlo si pose:
che bestemmie inventava di maniera,
diceasi, molto acute e graziose;
poiché se Maria Vergin bestemmiava,
col quondam Gioacchin la confermava.
110
  Vedi se il mondo esser poteva giunto
a peggior corruzion di quel che fosse.
Quand’io leggo Turpin, divengo munto:
scorremi un gel nel midollo per l’osse,
a dir che un paladin dal battesmo unto
si le leggi di Cristo avesse scosse,
e bilanciasser gli altri s’era giusto
anche nelle bestemmie il lor buon gusto

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