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252 la marfisa bizzarra

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  Questa fiacchezza, di cui fa memoria
Turpino, della dama dopo il male,
che scemò alquanto la furia e la boria
d’andare in posta tosto alla bestiale,
non è inutile affatto per la storia,
oltre all’esser la cosa naturale:
fatto sta che Turpino in quella villa
ferma la dama, e assai cose postilla.
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  Prima sopra a quel medico antedetto
va compilando alcune coserelle.
Dice che alla cittá fu poveretto
per la persecuzion non delle stelle,
ma degli altri dottor che avean concetto;
ed il concetto è delle cose- belle,
perché, sia ben fondato o ingiustamente,
a rovinar parecchi è sufficiente.
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  Misero quel che il vitto aspettar deve
dalla riputazion fra gli abitanti,
se d’essere impostor gli sembra greve
e non uccella sciocchi ed ignoranti;
e’ si riduce in villa e al verde in breve,
perché i competitor stan vigilanti
co’ lor dileggi arcani e paroloni.
Son di Turpin coteste riflessioni.
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  Il qual segue a narrar che in quel villaggio,
sendo Marfisa maschio contraffatto,
bizzarra e di cervello poco saggio,
volle prender sollazzo qualche tratto;
e cominciò con lubrico linguaggio,
come fa qualche fanciullaccio matto,
a tentar le ragazze fo rosette,
e le trovò maliziose e scorrette.

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