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Io me n’andrò colla barchetta mia,
  Quanto l’acqua comporta un picciol legno;
  E ciò, ch’io penso colla fantasia,
  Di piacere ad ognuno è il mio disegno;
  Convien, che varie cose al mondo sia,
  Como son varii volti, e vario ingegno;
  E piace all’uno il bianco, all’altro il perso,
  O diverse materie in prosa, e in verso.


Ben so, che spesso, come già Morgante,
  Lasciato ho forse troppo andar la mazza,
  Ma, dove sia poi giudice bastante,
  Materia c’è da camera, e da piazza:
  Ed avvien, che chi usa con gigante
  Convien, che se ne appicchi qualche sprazza,
  Sicch’io ho fatto con altro battaglio
  A mosca cieca, o talvolta a sonaglio.

Pulci, Morgante, Canto 27.

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