Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
58 | il corvo. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:280|3|0]]
gio poder comandarve anca da grando qualche volta. Via, andè un poco a repossar, che el tempo se va facendo bon per sto resto de viazo. Oe, digo, la Principessa, xe za in bonazza ah?
Jen. Sì, è calmata. Ma certamente di questo vostro acquisto dovete essere risarcito. Basta, ci penserò io.
Pant. Mo via, sier pissotto, andè a dormir, no me mortifichè. (a parte) Ho speso dusento zecchini, e se avesse anja speso un occhio, averia gusto, prima perchè sto putto xe le mie viscere, e pò per far veder, che anca alla Zuecca ghe xe dei Ceseri, dei Pompei, e dei Gofredi (entra).
Jen. (da se) Veramente buon vecchio, ottimo core,
Carattere invidiabile. Io dovrei
Esser felice; eppure quanto disse
A me quel prodigioso vecchiarello,
Che Armilla m’additò, della possanza
Di Norando, suo padre, e quanto anch’ella
Mi disse poi, nel core mi conturba.
Cerchiam qualche riposo; io n’ho bisogno.